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Opinioni dei partecipanti ai corsi Faber Formazione

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Master Scrittura Terapeutica  ed 6

Master Scrittura Terapeutica  ed 2

Master Scrittura Terapeutica  ed 1

Testimonianze dei Laboratori di Scrittura Terapeutica-Metodo Scarpante® condotti dalla scrittrice Sonia Scarpante nelle scuole

 

Master in Scrittura Terapeutica-Metodo Scarpante® ed. 6

 
data:  04 03 2023 – 20 10 2023
sede: webinar live online

“Nella nostra esistenza capita di imbatterci, per scelta o per destino, in esperienze che si attraversano, che si sorvolano, che si sfiorano appena; e poi ci sono esperienze che si vivono perché diventano nutrimento per l’anima, seme fertile per lavorare la terra incerta ed argillosa della nostra interiorità fino a trasformarla in materia nuova, viva, pulsante di luce capace di raggiungere le corde segrete del nostro essere.
Il master di scrittura terapeutica tenuto da Sonia Scarpante è stato percorso formativo che si è fatto ESPERIENZA concreta, reale, profonda e simbolica della mia storia personale.
L’etimologia greca della parola esperienza è rivelatrice in tal senso: in greco il termine esperienza indica la capacità del soggetto di “saggiare” la realtà all’interno.
La scrittura terapeutica mi ha permesso di entrare all’interno della memoria, della mia storia di vita, dei sentieri del dolore e dei desideri che mi abitano, per esplorarne gli angoli nascosti, i nodi e le gemme celati dietro gli scogli, fino ad arrivare a scorgere il paesaggio oltre il confine, l’orizzonte di senso oltre la paura, la possibilità oltre le certezze comode ed incrollabili.
Ognuno di noi costruisce nel tempo una immagine interiorizzata di sé e del proprio cammino esistenziale, e resta aggrappato a quest’immagine per paura di entrare in contatto con la propria interiorità, con le tracce dell’irrisolto e delle ferite identitarie e relazionali che ci portiamo dentro.
E quando ci si allontana dall’ascolto autentico della nostra anima, si può correre il rischio di sentirsi gli unici detentori di un dolore indicibile, che appartiene solo a noi e che non può essere raccontato, rivelato, nemmeno a noi stessi perché rischia di travolgerci, né tanto meno può essere condiviso.
Mi vengono in mente le parole di Jan Patocka che nel suo testo “Saggi eretici”(Einaudi, Torino, 2005), ha scritto: “ l’uomo deve lasciar crescere dentro di sé l’inquietante, l’inconciliabile, l’enigmatico, ciò da cui la vita comunemente intesa si distacca per passare all’ordine”.
Solo chi avverte la sua incompletezza, come dice Sartre, “si sente ansiosamente posto verso i propri possibili”, può ricercare il senso della propria storia, il dialogo con se stesso e con gli altri.
Pormi verso i miei possibili…. Questa è l’opportunità che il master in scrittura terapeutica mi ha permesso di sperimentare.
Attraverso un percorso strutturato nella scrittura delle lettere legate ai temi universali dell’esistenza, alle figure di riferimento affettive, alle asperità che albergano nascoste dentro di noi, Sonia ci ha condotte con animo attento e competente ed infinita umanità e discrezione, a toccare gli spazi nascosti dentro di noi, a togliere il velo del falso equilibrio, per trasformare il nostro vissuto in nuova rilettura degli eventi e degli incontri che hanno scandito la nostra esistenza, fino a riconquistare, scritto dopo scritto, parola dopo parola, lo sguardo di tenerezza e riconciliazione su noi stessi e sugli altri.
La scrittura mi ha consentito di raccontare ed ascoltare le vibrazioni dell’anima, il suo continuo chiudersi e dischiudersi, di perdere l’onnipotenza del pensiero difensivo e razionale, per tornare a sentire con ascolto umile, aperto, accogliente, non controllante, non giudicante; arricchendo anche la mia professione con un bagaglio di nuovi strumenti, consapevolezze e attitudini.
Il master ha rappresentato un richiamo fecondo e potente a fermarmi, a stare e sostare in me, per conoscermi in profondità, per dialogare con le mie zone d’ombra, per depotenziare il senso di fallimento e di colpa ed energizzare le risorse positive, la capacità di perdonarsi e perdonare, per costruire una trasformazione dei blocchi emotivi in nuovi inizi, in nuovi cammini; entrare dentro se stessi, uscire da se stessi, condividere con il gruppo i propri vissuti, per poi tornare a sé con l’anima alleggerita, la consapevolezza che nulla è immutabile, ma tutto può essere trasformato in uno spazio altro, dotato di senso e significato, dove il rancore e l’incomprensione verso eventi e persone che hanno segnato la nostra vita, lasciano il posto alla percezione nuova che ogni relazione umana porta inscritta dentro se stessa la fragilità e la complessità, che non possiamo cambiare ciò che è avvenuto, ma possiamo sicuramente decidere cosa fare con ciò che abbiamo compreso e conosciuto di noi stessi, per trovare un nuovo modo di abitare l’esistenza.
La scrittura mi ha permesso di camminare dall’interno all’esterno e viceversa; la mia realtà interiore ha preso forma mentre veniva scritta, e scrivendosi si è trasformata.
Questa trasformazione è stata un’avventura condivisa; accanto a me ad ogni passo, c’è stato il gruppo delle mie compagne di viaggio; non ci siamo mai toccate le mani, ma ci siamo toccate l’anima, con autentico interesse l’una verso l’altra, ognuna con i suoi tempi, con la propria personale scrittura, con la personale storia di vita, con i propri fantasmi e con i propri tesori.
Abbiamo tracciato una mappa comune per incontrarci e riconoscerci, per raccontarci e consegnare l’una nelle mani dell’altra ciò che siamo. Ed in questa condivisione, in questa vicinanza, in questa comune ricerca di autenticità i vissuti hanno cambiato corpo, i lineamenti si sono distesi, la terra inaridita è divenuta pronta a germogliare . E nel momento in cui ci siamo sentite vincibili, siamo state pronte a rinascere.
Joseph Campbell ha scritto: “ il privilegio di una vita è essere chi tu sei”.
Il master in scrittura terapeutica è stato un passo in questa direzione; un passo che ha lasciato impronta solida e terreno sul quale proseguire il cammino.”

Mariarita Giannattasio
Educatrice professionale

 

“Ho deciso di seguire il Master con Sonia Scarpante per donare nuovi colori alla tela dell’anima e non potevo farlo altrimenti che attingendo alla tavolozza delle parole. Voltaire scriveva che la scrittura è la pittura della voce; e allora, per dare colore e parole a ciò che vive in me, ho intrapreso un nuovo viaggio.
Ho lavorato con le parole nell’ambito della mia professione, docente di lettere alla scuola media, per tanti e tanti anni e da subito ne ho intuito il potere taumaturgico.
Con i ragazzi ho sperimentato la bellezza, la profondità, la generosità della parola sia scritta che letta e,arrivata alla soglia della pensione, ho deciso di regalarmi un percorso di risanamento interiore, quel percorso che ravvisavo nel Master.
È stato proprio come me lo aspettavo: un percorso plastico, perché mi ha aiutato a plasmare il mio mondo interiore che nell’ultimo periodo avevo messo in sordina. Ho trovato un gruppo di donne eccezionali per capacità di ascolto e di donazione di sé.
Ci siamo aiutate in questo cammino di ricostruzione guidate da con energia e delicatezza da Sonia, che ha saputo aprire tutte le nostre porte.
Temevo la modalità online, ma ho dovuto ricredermi, ha funzionato; è rimasta in noi la voglia di incontrarci di persona e spero che riusciremo ad organizzarci.
Ora che sono in pensione, avendo la fortuna di abitare a Milano dove abita Sonia, la affianco nel suo progetto dedicato alle scuole e cerco di mettere a frutto “quel gruzzoletto” prezioso di forze e di pensieri che ho acquisito con il Master, nella speranza di seminare nei giovanissimi la passione per la parola e per il racconto di sé.

Alessandra Giorgetti
Laurea in filosofia, insegnante

 

Master in Scrittura Terapeutica-Metodo Scarpante® ed. 2

 
data:  17 09 2020 – 26 03 2021
sede: webinar live online

 

“Io da più di 10 anni seguo corsi di psicoterapia, meditazione, counseling, yoga e tutto quello che possa soddisfare la mia richiesta di introspezione, la mia curiosità di conoscere e la mia voglia di mettermi in gioco.

Nel tempo ho capito che questi percorsi diventano esponenzialmente più nutrienti se fatti in gruppo: con gli altri gli stimoli e le occasioni si espandono oltre i limiti del mio essere.

Ho visto la scritta Corso di Scrittura Terapeutica di Sonia Scarpante su di un cartellone pubblicitario in Corso Sempione a Milano, mentre ero in auto, in coda al semaforo rosso.

Era da tempo che rimuginavo in me la voglia di scrivere un libro, direi quasi da sempre.

Mi sono iscritta d’impulso a maggio del 2019, in anticipo, l’iscrizione si chiudeva a luglio ed il corso sarebbe iniziato a marzo, mi sembra. E invece arriva il Covid e blocca tutto.

Dopo vari rimandi, finalmente il 17 siamo partiti: io con l’animo un po’ triste per la situazione e per il fatto di non poterci incontrare di persona. Avrei incontrato online 6 sconosciuti, Sonia compresa. Solo Rosanna di Faber l’avevo sentita qualche volta al telefono, quando mi ha supportata nelle pratiche dell’iscrizione e nei miei dubbi sulla modalità online.

Io sono un tipo da contatto: è la mia rivincita su tanti impedimenti e tante costrizioni con cui ho lottato nella vita: se ho qualcosa da dire lo dico in faccia, mi piace così.

Quindi al principio mi son trovata perplessa davanti a quello schermo con le 6 faccine che mi guardavano.

Poi con la voce di ognuno, con lo stare insieme in modo discreto, ho iniziato a sentirmi protetta, entro gli argini delle mie emozioni, ma in contatto con quelle degli altri. Una nuova esperienza: avere nuovi confini che proteggono e che permettono, impensabile prima di adesso.

Quando ascolto gli scritti dei compagni, mi ritrovo nel mio spazio circondata da cose care: sono qui, ma con loro, sono al sicuro e posso permettermi di esplorare spazi interiori a me sconosciuti. Una grande opportunità.

Il fatto logistico dell’essere fisicamente in un posto in cui devo recarmi per fare terapia mi è sempre sembrato importante: andare verso un luogo dedicato a incontrare chi come me faceva una determinata esperienza. Il brutto, molte volte, era il venire via da quei luoghi, tornare a casa stanca per le emozioni vissute. Adesso c’è un luogo che posso proteggere per dedicarmi a questa attività e dove riesco ad incontrare persone che ormai sono compagni di cammino. Anche nei momenti di intima apertura, dello svelarmi nella lettura di quello che ho scritto, io mi sento protetta, “non mi sento gli occhi addosso”. 

Non avrei mai pensato che il computer potesse diventare per me come una porta magica tramite la quale espormi e rivelarmi, ma senza sentirmi sotto tiro. Questo però dipende anche da Sonia, dal clima che ha saputo creare e condividere e dalle risposte dei compagni, presenti e partecipativi.

Io ultimamente ho raggiunto un tipo di rapporto con la scrittura che non credevo possibile: ne ho bisogno. La scrittura è diventata un bisogno: mi soddisfa, mi permette di sentire la mia voce interiore e, ancor di più in questo momento, soddisfa la mia voglia di comunicare con chi non c’è, con chi c’è ma non vuole sentire parlare, con chi c’è ma non è qui con me.

La scrittura terapeutica mi ha aperto porte che non credevo esistessero: sono dentro di me ed io stessa le avevo chiuse, per proteggermi.

Ringrazio quel giorno e quel cartellone, ma soprattutto il corso e tutti coloro che lo rendono possibile, compreso il computer.”
C.C.
Gestalt Counselor,
Laurea in Scienze della Formazione e dell’Educazione 

 

“C’è una   parte di me che vive nell’ombra e si nutre di silenzio. Una parte che avevo deciso di nascondere, di proteggere, l’avevo esclusa da quasi tutti rapporti fatta eccezione per quelli più intimi. Di queste mie ombre legate a dolori passati ho iniziato ad avere timore: era diventato difficile integrarle con tutto il resto. Quando si decide di mettere qualcosa al sicuro si rischia di intraprendere una strada che porta ad aver paura che quel qualcosa ci sfugga, si impara a dissimulare per non farlo scoprire e inevitabilmente ci si veste di tanto in tanto di qualche maschera. Arriva un giorno però in cui quella parte, dalla prigione in cui l’abbiamo relegata, inizia a gridare, parla, si dimena e si capisce che non è più possibile lasciarla da una parte. Quando ho capito che era così, che lasciar emergere questo mio lato profondo e ferito solo nelle relazioni più importanti e in psicoterapia non mi bastava più, ho capito che anche quella ero io. Non c’era da nascondere, proteggere o aver paura di essere fraintesi: la spinta più grande era essere me stessa, integrare ironia e malinconia, curiosità e tristezza, depressione e voglia di vivere. Allora ho cercato, ho provato e non so come, credo per un regalo della vita, mi sono imbattuta su questo percorso: “Master di scrittura terapeutica con Sonia Scarpante”. Quando ho letto la parola “terapeutica” ho storto il naso: sono una psicologa e per me la terapia è altro. Ma poi ho letto, ho conosciuto Sonia per  telefono e ho capito che erano solo resistenze. Scrivo da quando ero bambina, ho pubblicato un libro e per me la scrittura è davvero terapeutica, la scrittura spesso salva. Anche Sonia diceva queste cose e mi ha dato modo di sentirle fino in fondo in quell’unica telefonata, di sentirle profondamente come forse non avevo ancora fatto. L’ho sentita vicina e mi sono detta: devo provare. Avevo paura all’inizio, paura di espormi, paura di essere giudicata ma soprattutto avevo paura che quel mio piccolo mondo di ombre e silenzi venisse fuori  senza trovare accoglienza. Ho lasciato che sei sconosciuti e Sonia entrassero in un piccolo angolo di casa mia e mi sono sentita spaventata all’inizio. Incontro dopo incontro però quel piccolo angolo solo mio è diventato nostro, il nostro cammino con Sonia che ci accoglieva e ci guidava alla scoperta di qualcosa di nuovo. Nonostante la distanza queste persone iniziavano a conoscere quel lato di me che viveva nascosto, lo scoprivano e io scoprivo me stessa. Diffidavo del computer ma fare questo percorso adesso è stata una grande risorsa per affrontare un periodo in cui tutti siamo più isolati e un’occasione per rivelarmi più lentamente. Mi sono scoperta a pensare che dal vivo ci sarebbe voluto di più, perché non sarei stata a casa mia e sarei stata più condizionata da spostamenti, novità e ansie diverse. Sono in cammino con sei persone che non conosco, con Sonia che non ho mai visto dal vivo ma questi compagni di viaggio hanno accolto di me qualcosa che fino a ora nascondevo a chi invece fa parte della mia vita da tanto tempo e mi sono scoperta più forte. 

Mi sono accorta che ho iniziato a difendermi meno, che mi importa meno di quello che gli altri pensano, che inizio a essere più legata al mio desiderio e al mio sentire, che ho risorse inaspettate. Sono grata per questo corso, adesso e in questa modalità, grata perché grazie a Sonia e a questo master, il tempo lento e di pausa legato a questa emergenza sanitaria ha assunto un significato inaspettato e importante per la mia vita.

Ho lasciato degli sconosciuti  entrassero in un piccolo angolo di casa mia e mi sono sentita spaventata all’inizio. Incontro dopo incontro però quel piccolo angolo solo mio è diventato nostro. Nonostante la distanza queste persone iniziavano a conoscere quel lato di me che viveva nascosto, lo scoprivano e io scoprivo me stessa. Diffidavo del computer, ma fare questo percorso adesso è stata una grande risorsa per affrontare un periodo in cui tutti siamo più isolati e un’occasione per rivelarmi più lentamente. 

 Mi sono scoperta a pensare che dal vivo ci sarebbe voluto di più, perché non sarei stata a casa mia e sarei stata più condizionata da spostamenti, novità e ansie diverse.”
S.C.
Psicologo

 


“Mi s
ono iscritto al master di scrittura terapeutica metodo Scarpante con l’idea di  poter usare le competenze acquisite nella mia  professione sanitaria in ambito oncologico.  

Ho scoperto presto di essermi fatto un gran bel regalo;  mi sono dato la possibilità di un viaggio interiore attraverso la parola scritta , libera e senza alcuna pretesa.

Ne ho guadagnato in onestà verso me stesso e curiosità di guardare a me e al mondo fuori di me con una nascente nuova consapevolezza.  

Le difficoltà e i limiti alla socialità imposti dalla pandemia sono stati abbondantemente superati grazie al servizio messo a disposizione dall’equipe di FaberFormazione e alla sua piattaforma e  all’esperienza di Sonia Scarpante, capace di creare e condurre un gruppo come fossimo davvero tutti in aula.”
L.T.
Infermiere 

 

 

Master in Scrittura Terapeutica-Metodo Scarpante® ed. 1

data:   26 09 19 – 24 01 2020
sede:  Alma Mater Studiorum, Università di Bologna, Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica, Via Zamboni, 32, Bologna


“Il Master di Scrittura Terapeutica è stato per me un’ottima occasione per chiudere un cerchio di ricerca e di approfondimento, che da alcuni anni porto avanti, sul tema della scrittura come strumento per conoscersi e stare bene.

Il metodo di Sonia, molto introspettivo, ti permette di guardare e mettere a nudo parti del tuo vissuto con naturalezza e profondità.

Il gruppo che si è formato è molto generoso e disposto a donarsi con sincerità e coraggio il che, unito all’empatia e all’autenticità della docente permette un’operazione intensa di ri-conoscimento della propria identità, dei propri desideri e delle zavorre che a volte ne impediscono la realizzazione.

Un percorso che consiglierei a chi vuole prendersi cura di sé e allontanarsi da copioni e stereotipi in cui la vita può averlo imprigionato.

Ottima occasione di crescita e confronto per se stessi e per chi voglia, nella propria professione di insegnante, educatore o supporto di altro genere alla persona, avere strumenti nuovi ed efficaci di aiuto. “
Cristina Barberis Negra

Giornalista
Dicembre 2019A9A2D181-FB89-4647-A759-E9B1CF807424_1_201_a

“Il Master di Scrittura Terapeutica è senza ombra di dubbio uno strumento di crescita personale che va oltre… entra nel profondo, nel vivo di ognuno.

Personalmente credo sia uno strumento di guarigione profonda…almeno questa è stata la mia esperienza, ho sciolto molti nodi trovando un maggiore equilibrio…

Il progetto è senza dubbio vincente…guidato da una persona esperta e da una Donna che ha portato come relazione d’aiuto una sua personale esperienza…quindi non è un corso basato su sola teoria ma ha molta pratica…capace di smuovere macigni in noi…

È un lavoro che consiglierei a tutte le persone che cercano un percorso di crescita personale da condividere in gruppo…

Nelle altre persone ho trovato molto di me stessa…molte paure che credevo “solo mie” sono di molti ed in me sono sparite!”
Locatelli Valeria
Infermiera
Dicembre 2019

 

“Il Master di Scrittura Terapeutica è un percorso molto arricchente.

Si è creato fin dal primo giorno un’alleanza tra noi e la conduttrice, delicata, competente, profondamente ed autenticamente umana.
Questo ha facilitato anche una grande coesione nel gruppo, che sta facendo un lavoro di grande qualità.

Credo che per me sarà uno strumento professionale molto importante da aggiungere alle mie competenze.

Sicuramente lo consigliero’, sia come arricchimento personale che professionale.”
Giuliana Mazza
Counselor
Dicembre 2019

 

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“Del Master ho apprezzato l’integrazione tra letture, scrittura e condivisione con il gruppo.

Questo ha permesso di avviare spunti di riflessione e lavoro profondo su di sé, liberatorio e nutriente.

Ho sentito una motivazione autentica sia nei partecipanti che nella docente, che ha portato competenza ed esperienza in un clima accogliente.

La docente è una ottima guida, delicata ma anche presente.

Mi ha arricchito personalmente perché mi sento cresciuta e sto sciogliendo molti nodi (con maggiore consapevolezza), con la voglia di proseguire, inoltre gli spunti bibliografici mi spingono a voler approfondire ancora.

Il metodo è valido per migliorare i rapporti con se stessi e con l’altro, ad esempio attraverso la lettera all’amica ho trovato la strada per parlarle veramente.

Ho intenzione di utilizzare il metodo nel mio lavoro di relazione di aiuto, integrandolo con altre tecniche creative e di scrittura.

Lo consiglierei per tutti questi motivi e perché ciò che si realizza resta scritto nella carta, in noi e nella vita familiare (forte è il connotato autobiografico).
Nota: avrei voluto ci fossero più giornate e che il giovedì fosse giornata piena perché il lavoro è veramente tanto 😊”
Marcella Montesano
Psicologa
Dicembre 2019

 

“Questo percorso mi ha colpito ed aiutato molto per l’aspetto introspettivo.

Lavorare su di me, sui miei affetti, sul mio vissuto ha richiesto ( e richiede ) energia a tutti i livelli (fisico, emotivo, cognitivo)… sovente mi rendo conto che “ LA STORIA DEGLI ALTRI È LA NOSTRA STORIA “…

L’interazione con il gruppo a mio avviso è la parte vincente,leggere gli elaborati insieme, commentarli, prendere appunti.

Tutti spunti di riflessione, la condivisione ti fa sentire più leggero. Meno solo …

Sonia è la testimonianza di come davvero la scrittura possa diventare terapia… lo consiglierei in primis a chi ha voglia di capire. Di capirsi … di scavarsi dentro per potere poi rinascere …”
Graziella Falcone
Infermiera
Dicembre 2019

 master in scrittura terapeutica metodo scarpante

“Il Master è giunto nella mia vita nel momento giusto e ha rappresentato un momento indispensabile di una ricerca personale e professionale durata anni.

La forza del metodo, la profondità delle letture e del percorso proposto, l’energia sprigionata da Sonia Scarpante sono qualcosa che travalica il mero concetto di “programma didattico” e diventa una costellazione di senso insostituibile, preziosa, unica.

Una ricchezza acquisita che ora non mi abbandonerà mai.

Consiglio dal profondo del cuore questo percorso (oltretutto organizzato in modo ineccepibile) a chi per passione o lavoro sperimenta la scrittura, ma anche a tutte le persone che desiderano un metodo di analisi profondo, efficace e soprattutto autentico. “
Piero Babudro
Digital Content Strategist
Dicembre 2019

 

“È arrivata la Signora Trovarobe. Sorride gentile: sguardo dolce e polso d’acciaio, ci guida con fermezza nella confusione del guardaroba.

Magicamente i vecchi pensieri, troppo spesso pensati e non manifestati, trovano ordine sulla carta.

Lasciano spazio a ricordi abbandonati sul fondo di un cassetto.

Emergono ripiani a lungo ignorati, troppo in alto, troppo in basso, affastellati di vissuti e di ricerca di senso.

Le tasche del cappotto, mai più indossato da quella volta, restituiscono vibrazioni di immagini e parole.

Ad ogni persona ringraziata e lasciata andare, ad ogni dolore riconosciuto ed accolto, ad ogni gioia riscoperta e valorizzata, liberiamo dal groviglio di lacci, nastri e cinture, l’Essere autentico, pacatamente smanioso di luce.”

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Alessandra Cacciari

Medico Chirurgo
Dicembre 2019

 

Testimonianze dei Laboratori di Scrittura Terapeutica-Metodo Scarpante® condotti dalla scrittrice Sonia Scarpante nelle scuole

“Il progetto di scrittura terapeutica, portato in alcune scuole secondarie di primo e secondo grado milanesi, ha suscitato molto interesse nelle/nei docenti e nelle famiglie. Le/gli insegnanti si sono stupiti di come le ragazze/ i ragazzi abbiano raccontato di sé in profondità.
Abolite le maschere è rimasta solo l’autenticità, a volte molto dolorosa. Gli adulti si sono trovati di fronte aspetti che ignoravano delle loro studentesse/dei loro studenti, delle loro figlie /dei loro figli e hanno apprezzato questa opportunità di vicinanza e di comprensione.
Famiglie e corpo docente hanno ritenuto molto formativo questo percorso e auspicano la prosecuzione e la diffusione di questa metodologia. Sul sito www.lacuradise.it è possibile leggere opinioni di ragazze/i, genitori e docenti, seguire una registrazione radiofonica e un intervento televisivo. I questionari di soddisfazione somministrati ai docenti hanno registrato
il massimo indice di gradimento. Le famiglie, in molti casi, hanno scritto alle/agli insegnanti coinvolti per ringraziare dell’importante opportunità, auspicandone la prosecuzione.”

Sonia Scarpante


A seguire alcune testimonianze di docenti.

 

“Ho sempre pensato che la scrittura mi potesse salvare. Ho vissuto la mia vita con la penna su un foglio bianco. Scrivere è stato il mio rifugio, la mia speranza, quella rabbia che non era mai manifesta. Quando la dottoressa Scarpante è entrata nelle mie classi e ha iniziato a raccontare la sua storia e le difficoltà della sua vita, io sono tornata al passato, ho ripercorso la mia di storia, la lunga malattia che ha devastato la mia famiglia e la mia giovinezza, mai vissuta. Ho pensato che anche io scrivevo e scrivevo e lasciavo che le parole cancellassero le paure e le distanze.
Emozionata, mi sono guardata intorno, ho cercato gli occhi dei miei ragazzi e li ho visti: attenti, lucidi, presi dalla storia. La dottoressa è arrivata nei loro cuori immediatamente, loro l’hanno accolta come sempre fanno i ragazzi: spontaneamente. Ciò che ne è venuto fuori sono stati dei racconti così intimi che la paura di denudare l’anima non ha fermato i pensieri. Nei loro scritti c’è stata la voglia di lasciare uscire la vita, con il suo passato e con il futuro che spaventa. C’è stato il desiderio di farsi vedere in un’eta nella quale si è campioni a nascondersi. Il percorso è durato poco, secondo me, ma ha raggiunto comunque il suo obiettivo: liberarsi, comunicare e condividere.
Ciò che ha fatto la differenza è stata la serenità scaturita dopo la condivisione. Anche coloro che non se la sono sentita di leggere le proprie storie, hanno ugualmente vissuto quello stato di grazia che è il risultato del liberarsi dalla paura di essere giudicati. I miei ragazzi hanno scritto cose molto belle e le hanno scritte molto bene.
Hanno usato aggettivi e verbi come se fossero degli esperti delle emozioni e la sintassi era perfetta. Questo succede quando non c’è il giudizio ma solamente l’ascolto. Io ho conosciuto meglio i loro pensieri, le loro convinzioni, le loro difficoltà, le ansie e le paure, le gioie e le passioni.
Per questo ritengo che questa sia un’esperienza da ripetere assolutamente.
Grazie alla dottoressa Scarpante perché non si finisce davvero mai di imparare.”

Romina Nardozi

 

“La scrittura è ignoto, consapevolezza, sogno, passione, crescita… e per gli allievi della 3^ B –guidati da Sonia Scarpante- anche conoscenza, esperienza e condivisione nel corso del Laboratorio di scrittura “Scrivere per amarsi”.
Molto timidi e quasi restii solo inizialmente, gli alunni, dopo aver ascoltato dalle parole di Sonia la lettura della lettera di Giulia (da Pensa Scrivi Vivi), si sono lasciati coccolare dalle proprie emozioni trasformandole in parole da scrivere e poi da donare con la stessa semplicità con cui Sonia aveva, poco prima, raccontato anche la sua esperienza.
Ascolti ed intanto comprendi delle cose su di te.
Ti accorgi, allora, che sono sufficienti poche righe, scritte su un foglio bianco, per liberare il proprio cuore e per essere in sintonia con i compagni di classe, con gli altri, con il Mondo, con se stessi!!”

Maria Concetta Russotto

 

“Il 7 marzo 2023 ho avuto il piacere di ospitare al Liceo Classico e Linguistico “Carlo Alberto” di Novara, Istituto che dirigo, la dott.ssa Sonia Scarpante, scrittrice e formatrice.
Avevo sentito parlare del suo metodo ed ero rimasta colpita dalla sua storia personale e dal modo in cui, attraverso gli strumenti della scrittura epistolare e autobiografica, Sonia sia riuscita non solo a sciogliere un “nodo” così problematico come la malattia oncologica ma anche a elaborare, attraverso la parola scritta, strategie utili ed essenziali per aiutare gli altri ad affrontare i propri vissuti esistenziali ed emozionali, a rielaborare il lutto e a superare la sofferenza.
Che la scrittura in tutte le sue forme, e in special modo quella diaristica, epistolare e autobiografica, sia un potente mezzo di scandaglio interiore, di crescita personale e di auto- consapevolezza, è un dato di fatto di cui sono convinta ormai da tempo e che pratico io stessa; penso infatti che questo strumento espressivo possa rappresentare un ausilio fondamentale non solo nella nostra vita quotidiana ma anche, se non soprattutto, in contesti nei quali, come quello ospedaliero, certi tipi di dolore e di sofferenza vanno leniti non solo con i medicinali e le cure mediche, ma anche con un approccio psicologico e con una vera e propria “cura” dell’anima.
Ma non avevo ancora idea di quanto la scrittura terapeutica possa essere efficace e, direi, imprescindibile a scuola, specialmente in una temperie storica come quella che abbiamo vissuto negli ultimi tre anni e stiamo ancora vivendo, nella quale la pandemia ha aggravato la fragilità, il senso di solitudine e lo spaesamento delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi.
O, almeno, non ne avevo idea, fino a che non ho ascoltato Sonia Scarpante dipanare, con tono pacato e senza mai alzare la voce, di fronte a un pubblico di più di duecento studenti, la matassa della sua esperienza personale e spiegare che senso abbia, per lei, la “parola come bellezza e cura”. E che ci basta lasciarsi andare, “con passione e sentimento”, semplicemente muniti di una penna e di un foglio bianco, a cui affidare quei “nodi” irrisolti che ci provocano dolore, sofferenza e disagio, per rielaborarli con consapevolezza, prenderci cura di noi stessi e rifiorire.
Ma il miracolo più grande è quello che si è verificato, sotto i miei occhi, quando Sonia ha proposto alcuni temi agli studenti presenti in Aula Magna, invitandoli a scrivere, a parlare di sé. Dopo averla ascoltata con attenzione, le ragazze e i ragazzi l’hanno seguita in questo incredibile viaggio nella loro interiorità, affidandosi alla sua guida e lasciandosi andare. E molti si sono messi in gioco, consegnando alla pagina bianca, con semplicità e con trasporto, le loro paure, le loro speranze, i loro sogni, le loro insicurezze. Parlando alla loro anima come a un’amica, amata e odiata. E mettendosi a nudo, con generosità e senza remore, davanti ai compagni e alle compagne.
Per più di un’ora ho avuto così modo di percepire una forte carica di empatia, un’onda emotiva che ha coinvolto tutti i presenti, una compartecipazione di tutte e di tutti alle parole scritte e lette con esitazione, a volte con la voce rotta dall’emozione. E non nascondo di essermi emozionata anch’io, nell’assistere allo svolgersi di un vero e proprio rito collettivo nel quale gli officianti, i protagonisti, erano proprio loro, le studentesse e gli studenti, che spesso ci appaiono così apatici ed ermetici nei loro pensieri e nei loro desideri, impermeabili agli stimoli esterni. A ogni testo, scritto e letto, con trasporto e sincerità, Sonia Scarpante ha saputo dare la sua interpretazione, offrendo la sua personale chiave di lettura e i suoi consigli, dettati dall’esperienza nella pratica della scrittura terapeutica proposta da anni nelle scuole e negli ospedali; era come se conoscesse già, e così bene, tutte le più riposte pieghe dell’anima, le sfumature dei sentimenti e delle emozioni di quegli scrittori e di quelle scrittrici in erba. Nessuno dei giovani lettori è rimasto inascoltato.
“Credo che il male si possa attenuare solo parlandone, cercando di esternare quelle emozioni forti che si sono attaccate addosso e da cui ci possiamo salvare, se lo vogliamo, in un cammino di speranza”: in conclusione, cito ancora l’Autrice, con una mia chiosa personale. Credo che la scrittura terapeutica, epistolare o autobiografica che sia – come anche lo storytelling, in generale –, proprio a scuola sia oggi uno strumento non solo necessario ma imprescindibile, che tutti gli educatori e gli insegnanti non possono più fare a meno di utilizzare. La parola scritta è infatti l’“arma” più potente ed efficace, forse l’unica, in grado di aiutare i giovani a placare le loro paure e le loro ansie, a superare il loro senso di inadeguatezza, a mettere a fuoco i loro sogni e i loro desideri, a divenire più consapevoli di sé stessi. La scrittura può aiutarli a crescere, a fiorire e a superare quel “male di vivere” che provoca disagio e sofferenza interiore e che sembra essere una condizione esistenziale sempre più deprivante e disfunzionale dell’adolescenza. Oggi ne sono fermamente convinta e Sonia Scarpante, che ringrazio ancora per la sua disponibilità e sensibilità, me ne ha dato la conferma”

Barbara Maduli